Romina Bassu
Andrea Kvas
Matteo Negri
Pierluigi Scandiuzzi
a cura di Daniele Capra
residenza 12 maggio — 30 maggio 2025
mostra 31 maggio — 29 giugno 2025
Officina Malanotte è un laboratorio nato per coniugare il territorio e la cultura del vino con le capacità di sperimentazione e contaminazione proprie del linguaggio artistico contemporaneo. Il progetto, che è parte integrante delle attività culturali promosse della tenuta Bonotto Delle Tezze, rappresenta una forma di restituzione al luogo in cui l’azienda ha avuto la possibilità di crescere. La quarta edizione della residenza ha visto come protagonisti Romina Bassu, Andrea Kvas, Matteo Negri e Pierluigi Scandiuzzi, che hanno trascorso tre settimane nella tenuta per condurre liberamente la propria ricerca.




















In residenza Romina Bassu si è focalizzata sulla figura femminile, dipingendo delle giovani donne immerse in una condizione di malinconia e solitudine esistenziali, che appaiono sotto il nostro sguardo come attrici sul palcoscenico di un teatro. Fragili e resistenti insieme, sembrano non trovare pace per le pressioni di un mondo maschile che vorrebbe piegarle alle proprie necessità, senza prestare attenzione alle loro esigenze personali e ai loro desideri.
Andrea Kvas ha realizzato oltre una dozzina di dipinti, lavorando su tele della medesima dimensione (30 x 50 cm), che sono disseminate in luoghi differenti della residenza, ricercando una possibile sintonia visiva con gli spazi. Sono opere astratte, in cui l’artista ha combinato sulla tela pigmenti e resine sintetiche, stratificandoli con modalità ogni volta differenti. Kvas dipinge orizzontalmente, distribuendo i materiali per sovrapposizione, in una ricercata anarchia pittorica.
Alcune delle opere realizzate da Matteo Negri in residenza sono nate associando particolari meccanici conservati nell’officina con differenti tipi di bottiglie presenti in azienda, di cui l’artista ha prodotto dei calchi in gesso (Ai lati d’Italia) allestiti orizzontalmente come elementi che escono dal muro. La scultura Man de Toni è invece il calco della mano del titolare dell’azienda mentre capovolge una bottiglia di vino sur lies che pare quasi una molotov pronta a essere usata.
Pierluigi Scandiuzzi ha dipinto en plein air alcuni scorci di paesaggio, ma anche le rose del giardino della tenuta. Le opere presentano un elemento straniante, una cornice, dipinta dall’artista in stile iperrealista sulla tela. Le opere alludono sia al semplice dipinto decorativo che sta in molte case, che all’idea domestica di pittura senz’alcuna velleità artistica. Nella serie degli Still life l’artista dipinge invece il proprio orizzonte visivo, registrando la presenza casuale degli oggetti, spesso con una vena irresistibilmente spassosa.
ROMINA BASSU
La pratica artistica di Romina Bassu (Roma, 1982) è rivolta a svelare le modalità di rappresentazione femminile e gli stereotipi di genere impiegati nella vita di tutti i giorni, nella comunicazione e nell’arte. Nei suoi dipinti le donne sono rappresentate in modo essenziale e con pose teatrali su sfondi neutri, in cui corpo e abbigliamento denunciano sottilmente la standardizzazione del comportamento, interiorizzata dalle donne, e l’assoggettamento allo sguardo maschile. Con un taglio femminista e critico, l’artista sceglie così di comprimere il soggetto fino a renderlo algido, svuotandolo della propria essenza personale. Bassu ha esposto all’Antiquarium Santuario di Ercole Vincitore, Tivoli; Triennale, Milano; Galleria Civica, Trento; AlbumArte, Roma; Palazzo Reale, Milano; Frank Sinatra’s Estate, Los Angeles; Smac Gallery, Cape Town; Studio SALES, Roma.
ANDREA KVAS
La produzione di Andrea Kvas (Trieste, 1986) è basata sulla pratica anarchica della pittura grazie a cui l’artista esplora le più differenti modalità processuali, relazionali e spaziali. Il suo lavoro è multidirezionale e mirato a liberare il dipingere dai limiti bidimensionali e dalle costrizioni temporali, imposte dalla tradizione e dagli aspetti materiali dei supporti. Per l’artista la pittura è un gioco intellettuale di spiazzamenti e metamorfosi, in cui la superficie — in maniera indifferente liscia o aggrumata di colore — è insieme l’epidermide che svela l’esito del processo e l’espediente che nasconde l’imprevedibile. Kvas ha esposto presso la Triennale, Milano; Villa Medici, Roma; MAMbo, Bologna; Archivio Atelier Pharaildis Van den Broeck, Milano; Building Gallery, Milano; Thomas Brambilla, Bergamo.
MATTEO NEGRI
La ricerca di Matteo Negri (San Donato Milanese, 1982) nasce da un interesse verso la geometria, la spazialità e la logica combinatoria degli elementi, sia nel campo della scultura che di opere di natura bidimensionale. Molti dei suoi lavori prendono in esame il ruolo della superficie e del colore nel determinare un particolare ritmo visivo o nel definire un volume. Le sue opere mirano percettivamente a superare la staticità e il confine tra le forme. Negri ha esposto al MAC Museo d’Arte Contemporanea, Lissone; Museo Carlo Bilotti Aranciera di Villa Borghese, Roma; Casa Testori, Novate Milanese; Oratorio di San Lupo, Bergamo; Axel Pairon Gallery, Knokke; Crag Gallery, Torino; Smolka Contemporary, Vienna.
PIERLUIGI SCANDIUZZI
I dipinti di Pierluigi Scandiuzzi (Padova, 1993), di natura squisitamente figurativa, nascono da una forte componente riflessiva e dal proprio vissuto personale, in cui gli avvenimenti autobiografici determinano in maniera frammentaria e spesso casuale i soggetti delle opere. I suoi lavori sono popolati da oggetti comuni di scarso valore, da elementi kitsch o abbandonati, dotati di un’inedita carica malinconica e struggente. In maniera antiretorica l’artista risponde così all’incomprensibile disordine degli accadimenti con una pittura pungente e amara, animata da un’ironia disfattista. Scandiuzzi ha esposto presso Fondazione Bevilacqua La Masa, Venezia; Osservatorio Futura, Torino; Italics, Monferrato; Moca, Brescia; Lunetta 11, ArtVerona; Tommaso Calabro Gallery, Milano; Rizzuto Gallery, Palermo; Gallerie Italienne, Parigi; Il Crepaccio, IG_show; Monitor Gallery, Roma.
Con il patrocinio di

Romina Bassu
Andrea Kvas
Matteo Negri
Pierluigi Scandiuzzi
a cura di Daniele Capra
residenza 12 maggio — 30 maggio 2025
mostra 31 maggio — 29 giugno 2025
Officina Malanotte è un laboratorio nato per coniugare il territorio e la cultura del vino con le capacità di sperimentazione e contaminazione proprie del linguaggio artistico contemporaneo. Il progetto, che è parte integrante delle attività culturali promosse della tenuta Bonotto Delle Tezze, rappresenta una forma di restituzione al luogo in cui l’azienda ha avuto la possibilità di crescere. La quarta edizione della residenza ha visto come protagonisti Romina Bassu, Andrea Kvas, Matteo Negri e Pierluigi Scandiuzzi, che hanno trascorso tre settimane nella tenuta per condurre liberamente la propria ricerca.



















In residenza Romina Bassu si è focalizzata sulla figura femminile, dipingendo delle giovani donne immerse in una condizione di malinconia e solitudine esistenziali, che appaiono sotto il nostro sguardo come attrici sul palcoscenico di un teatro. Fragili e resistenti insieme, sembrano non trovare pace per le pressioni di un mondo maschile che vorrebbe piegarle alle proprie necessità, senza prestare attenzione alle loro esigenze personali e ai loro desideri.
Andrea Kvas ha realizzato oltre una dozzina di dipinti, lavorando su tele della medesima dimensione (30 x 50 cm), che sono disseminate in luoghi differenti della residenza, ricercando una possibile sintonia visiva con gli spazi. Sono opere astratte, in cui l’artista ha combinato sulla tela pigmenti e resine sintetiche, stratificandoli con modalità ogni volta differenti. Kvas dipinge orizzontalmente, distribuendo i materiali per sovrapposizione, in una ricercata anarchia pittorica.
Alcune delle opere realizzate da Matteo Negri in residenza sono nate associando particolari meccanici conservati nell’officina con differenti tipi di bottiglie presenti in azienda, di cui l’artista ha prodotto dei calchi in gesso (Ai lati d’Italia) allestiti orizzontalmente come elementi che escono dal muro. La scultura Man de Toni è invece il calco della mano del titolare dell’azienda mentre capovolge una bottiglia di vino sur lies che pare quasi una molotov pronta a essere usata.
Pierluigi Scandiuzzi ha dipinto en plein air alcuni scorci di paesaggio, ma anche le rose del giardino della tenuta. Le opere presentano un elemento straniante, una cornice, dipinta dall’artista in stile iperrealista sulla tela. Le opere alludono sia al semplice dipinto decorativo che sta in molte case, che all’idea domestica di pittura senz’alcuna velleità artistica. Nella serie degli Still life l’artista dipinge invece il proprio orizzonte visivo, registrando la presenza casuale degli oggetti, spesso con una vena irresistibilmente spassosa.
ROMINA BASSU
La pratica artistica di Romina Bassu (Roma, 1982) è rivolta a svelare le modalità di rappresentazione femminile e gli stereotipi di genere impiegati nella vita di tutti i giorni, nella comunicazione e nell’arte. Nei suoi dipinti le donne sono rappresentate in modo essenziale e con pose teatrali su sfondi neutri, in cui corpo e abbigliamento denunciano sottilmente la standardizzazione del comportamento, interiorizzata dalle donne, e l’assoggettamento allo sguardo maschile. Con un taglio femminista e critico, l’artista sceglie così di comprimere il soggetto fino a renderlo algido, svuotandolo della propria essenza personale. Bassu ha esposto all’Antiquarium Santuario di Ercole Vincitore, Tivoli; Triennale, Milano; Galleria Civica, Trento; AlbumArte, Roma; Palazzo Reale, Milano; Frank Sinatra’s Estate, Los Angeles; Smac Gallery, Cape Town; Studio SALES, Roma.
ANDREA KVAS
La produzione di Andrea Kvas (Trieste, 1986) è basata sulla pratica anarchica della pittura grazie a cui l’artista esplora le più differenti modalità processuali, relazionali e spaziali. Il suo lavoro è multidirezionale e mirato a liberare il dipingere dai limiti bidimensionali e dalle costrizioni temporali, imposte dalla tradizione e dagli aspetti materiali dei supporti. Per l’artista la pittura è un gioco intellettuale di spiazzamenti e metamorfosi, in cui la superficie — in maniera indifferente liscia o aggrumata di colore — è insieme l’epidermide che svela l’esito del processo e l’espediente che nasconde l’imprevedibile. Kvas ha esposto presso la Triennale, Milano; Villa Medici, Roma; MAMbo, Bologna; Archivio Atelier Pharaildis Van den Broeck, Milano; Building Gallery, Milano; Thomas Brambilla, Bergamo.
MATTEO NEGRI
La ricerca di Matteo Negri (San Donato Milanese, 1982) nasce da un interesse verso la geometria, la spazialità e la logica combinatoria degli elementi, sia nel campo della scultura che di opere di natura bidimensionale. Molti dei suoi lavori prendono in esame il ruolo della superficie e del colore nel determinare un particolare ritmo visivo o nel definire un volume. Le sue opere mirano percettivamente a superare la staticità e il confine tra le forme. Negri ha esposto al MAC Museo d’Arte Contemporanea, Lissone; Museo Carlo Bilotti Aranciera di Villa Borghese, Roma; Casa Testori, Novate Milanese; Oratorio di San Lupo, Bergamo; Axel Pairon Gallery, Knokke; Crag Gallery, Torino; Smolka Contemporary, Vienna.
PIERLUIGI SCANDIUZZI
I dipinti di Pierluigi Scandiuzzi (Padova, 1993), di natura squisitamente figurativa, nascono da una forte componente riflessiva e dal proprio vissuto personale, in cui gli avvenimenti autobiografici determinano in maniera frammentaria e spesso casuale i soggetti delle opere. I suoi lavori sono popolati da oggetti comuni di scarso valore, da elementi kitsch o abbandonati, dotati di un’inedita carica malinconica e struggente. In maniera antiretorica l’artista risponde così all’incomprensibile disordine degli accadimenti con una pittura pungente e amara, animata da un’ironia disfattista. Scandiuzzi ha esposto presso Fondazione Bevilacqua La Masa, Venezia; Osservatorio Futura, Torino; Italics, Monferrato; Moca, Brescia; Lunetta 11, ArtVerona; Tommaso Calabro Gallery, Milano; Rizzuto Gallery, Palermo; Gallerie Italienne, Parigi; Il Crepaccio, IG_show; Monitor Gallery, Roma.
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