Romina Bassu, Transfert, 2025, acrilico su tela, 80 x 60, courtesy l’artista e Studio SALES di Norberto Ruggeri, Roma
Romina Bassu, Protection, 2024, acrilico su tela, 100 x 80 cm, courtesy l’artista e Studio SALES di Norberto Ruggeri, Roma
Romina Bassu, Scissione, 2025, acrilico su tela, 80 x 60 cm, courtesy l’artista e Studio SALES di Norberto Ruggeri, Roma
Romina Bassu, Soliloquio, 2025, acrilico su tela, 40 x 30 cm, courtesy l’artista e Studio SALES di Norberto Ruggeri, Roma
Romina Bassu, Daily Bread, 2024, acrilico su tela, 30 x 40 cm, courtesy l’artista e Studio SALES di Norberto Ruggeri, Roma
ROMINA BASSU
La pratica artistica di Romina Bassu (Roma, 1982) è rivolta a svelare le modalità di rappresentazione femminile e gli stereotipi di genere impiegati nella vita di tutti i giorni, nella comunicazione e nell’arte. Nei suoi dipinti le donne sono rappresentate in modo essenziale e con pose teatrali su sfondi neutri, in cui corpo e abbigliamento denunciano sottilmente la standardizzazione del comportamento, interiorizzata dalle donne, e l’assoggettamento allo sguardo maschile. Con un taglio femminista e critico, l’artista sceglie così di comprimere il soggetto fino a renderlo algido, svuotandolo della propria essenza personale. Bassu ha esposto all’Antiquarium Santuario di Ercole Vincitore, Tivoli; Triennale, Milano; Galleria Civica, Trento; AlbumArte, Roma; Palazzo Reale, Milano; Frank Sinatra’s Estate, Los Angeles; Smac Gallery, Cape Town; Studio SALES, Roma.
ANDREA KVAS
La produzione di Andrea Kvas (Trieste, 1986) è basata sulla pratica anarchica della pittura grazie a cui l’artista esplora le più differenti modalità processuali, relazionali e spaziali. Il suo lavoro è multidirezionale e mirato a liberare il dipingere dai limiti bidimensionali e dalle costrizioni temporali, imposte dalla tradizione e dagli aspetti materiali dei supporti. Per l’artista la pittura è un gioco intellettuale di spiazzamenti e metamorfosi, in cui la superficie — in maniera indifferente liscia o aggrumata di colore — è insieme l’epidermide che svela l’esito del processo e l’espediente che nasconde l’imprevedibile. Kvas ha esposto presso la Triennale, Milano; Villa Medici, Roma; MAMbo, Bologna; Archivio Atelier Pharaildis Van den Broeck, Milano; Building Gallery, Milano; Thomas Brambilla, Bergamo.
Andrea Kvas, Work in progress, Percoto, 2015, foto Jacopo Menzani
Andrea Kvas, G.M.S. II, 2023, resine sintetiche, pigmenti, cellulosa, semi di papavero e tecnica mista su cartone alveolare, 200 x 200 x
Andrea Kvas, Senza titolo (dett.), 2023, resine sintetiche, pigmenti e tecnica mista su cartone alveolare, 300 x 200 x 5 cm, foto Leonardo Morfini
Andrea Kvas, Senza titolo, 2021, resine naturali, resine sintetiche e pigmenti su tela, 50 x 40 cm, foto Laura Majolino
Andrea Kvas, Senza titolo, 2023, resine sintetiche, pigmenti e tecnica mista su cartone alveolare, 300 x 200 x 5 cm, foto Leonardo Morfini
Matteo Negri, False Flags, 2023, tessuto nautico, acciacio, installazione, vista della mostra, Gate 44, Milano, foto Luca Casonato
Matteo Negri, Kamigami box, 2014, ferro cromato, specchio, legno,100 x 100 x 90 cm
Matteo Negri, Piano Piano Giga, 2017, ferro zincato, cromo liquido, vetro temperato e pellicola, 332 x 279 x 184 cm
Matteo Negri, Meanwhile at 4.56 pm on September 25th 2024, 2024, alluminio, film adesivi, 180 x 180 x 10 cm
MATTEO NEGRI
La ricerca di Matteo Negri (San Donato Milanese, 1982) nasce da un interesse verso la geometria, la spazialità e la logica combinatoria degli elementi, sia nel campo della scultura che di opere di natura bidimensionale. Molti dei suoi lavori prendono in esame il ruolo della superficie e del colore nel determinare un particolare ritmo visivo o nel definire un volume. Le sue opere mirano percettivamente a superare la staticità e il confine tra le forme. Negri ha esposto al MAC Museo d’Arte Contemporanea, Lissone; Museo Carlo Bilotti Aranciera di Villa Borghese, Roma; Casa Testori, Novate Milanese; Oratorio di San Lupo, Bergamo; Axel Pairon Gallery, Knokke; Crag Gallery, Torino; Smolka Contemporary, Vienna.
PIERLUIGI SCANDIUZZI
I dipinti di Pierluigi Scandiuzzi (Padova, 1993), di natura squisitamente figurativa, nascono da una forte componente riflessiva e dal proprio vissuto personale, in cui gli avvenimenti autobiografici determinano in maniera frammentaria e spesso casuale i soggetti delle opere. I suoi lavori sono popolati da oggetti comuni di scarso valore, da elementi kitsch o abbandonati, dotati di un’inedita carica malinconica e struggente. In maniera antiretorica l’artista risponde così all’incomprensibile disordine degli accadimenti con una pittura pungente e amara, animata da un’ironia disfattista. Scandiuzzi ha esposto presso Fondazione Bevilacqua La Masa, Venezia; Osservatorio Futura, Torino; Italics, Monferrato; Moca, Brescia; Lunetta 11, ArtVerona; Tommaso Calabro Gallery, Milano; Rizzuto Gallery, Palermo; Gallerie Italienne, Parigi; Il Crepaccio, IG_show; Monitor Gallery, Roma.
Pierluigi Scandiuzzi, Autoritratto, 2025, acrilico su tela, 15x10 cm
Pierluigi Scandiuzzi, E gli antenati ci stanno a guardare, 2025, acrilico e olio su tela, 100x80 cm
Pierluigi Scandiuzzi, Marzo 2025 (cuccioli), 2025, acrilico e pennarelli su tela, 50x40cm
Pierluigi Scandiuzzi, Samsara, 2025, acrilico su tela, 50x70 cm
ROMINA BASSU
Romina Bassu, Transfert, 2025, acrilico su tela, 80 x 60, courtesy l’artista e Studio SALES di Norberto Ruggeri, Roma
Romina Bassu, Protection, 2024, acrilico su tela, 100 x 80 cm, courtesy l’artista e Studio SALES di Norberto Ruggeri, Roma
Romina Bassu, Scissione, 2025, acrilico su tela, 80 x 60 cm, courtesy l’artista e Studio SALES di Norberto Ruggeri, Roma
Romina Bassu, Soliloquio, 2025, acrilico su tela, 40 x 30 cm, courtesy l’artista e Studio SALES di Norberto Ruggeri, Roma
Romina Bassu, Daily Bread, 2024, acrilico su tela, 30 x 40 cm, courtesy l’artista e Studio SALES di Norberto Ruggeri, Roma
La pratica artistica di Romina Bassu (Roma, 1982) è rivolta a svelare le modalità di rappresentazione femminile e gli stereotipi di genere impiegati nella vita di tutti i giorni, nella comunicazione e nell’arte. Nei suoi dipinti le donne sono rappresentate in modo essenziale e con pose teatrali su sfondi neutri, in cui corpo e abbigliamento denunciano sottilmente la standardizzazione del comportamento, interiorizzata dalle donne, e l’assoggettamento allo sguardo maschile. Con un taglio femminista e critico, l’artista sceglie così di comprimere il soggetto fino a renderlo algido, svuotandolo della propria essenza personale. Bassu ha esposto all’Antiquarium Santuario di Ercole Vincitore, Tivoli; Triennale, Milano; Galleria Civica, Trento; AlbumArte, Roma; Palazzo Reale, Milano; Frank Sinatra’s Estate, Los Angeles; Smac Gallery, Cape Town; Studio SALES, Roma.
ANDREA KVAS
Andrea Kvas, Work in progress, Percoto, 2015, foto Jacopo Menzani
Andrea Kvas, G.M.S. II, 2023, resine sintetiche, pigmenti, cellulosa, semi di papavero e tecnica mista su cartone alveolare, 200 x 200 x
Andrea Kvas, Senza titolo (dett.), 2023, resine sintetiche, pigmenti e tecnica mista su cartone alveolare, 300 x 200 x 5 cm, foto Leonardo Morfini
Andrea Kvas, Senza titolo, 2021, resine naturali, resine sintetiche e pigmenti su tela, 50 x 40 cm, foto Laura Majolino
Andrea Kvas, Senza titolo, 2023, resine sintetiche, pigmenti e tecnica mista su cartone alveolare, 300 x 200 x 5 cm, foto Leonardo Morfini
La produzione di Andrea Kvas (Trieste, 1986) è basata sulla pratica anarchica della pittura grazie a cui l’artista esplora le più differenti modalità processuali, relazionali e spaziali. Il suo lavoro è multidirezionale e mirato a liberare il dipingere dai limiti bidimensionali e dalle costrizioni temporali, imposte dalla tradizione e dagli aspetti materiali dei supporti. Per l’artista la pittura è un gioco intellettuale di spiazzamenti e metamorfosi, in cui la superficie — in maniera indifferente liscia o aggrumata di colore — è insieme l’epidermide che svela l’esito del processo e l’espediente che nasconde l’imprevedibile. Kvas ha esposto presso la Triennale, Milano; Villa Medici, Roma; MAMbo, Bologna; Archivio Atelier Pharaildis Van den Broeck, Milano; Building Gallery, Milano; Thomas Brambilla, Bergamo.
MATTEO NEGRI
Matteo Negri, False Flags, 2023, tessuto nautico, acciacio, installazione, vista della mostra, Gate 44, Milano, foto Luca Casonato
Matteo Negri, Kamigami box, 2014, ferro cromato, specchio, legno,100 x 100 x 90 cm
Matteo Negri, Piano Piano Giga, 2017, ferro zincato, cromo liquido, vetro temperato e pellicola, 332 x 279 x 184 cm
Matteo Negri, Meanwhile at 4.56 pm on September 25th 2024, 2024, alluminio, film adesivi, 180 x 180 x 10 cm
La ricerca di Matteo Negri (San Donato Milanese, 1982) nasce da un interesse verso la geometria, la spazialità e la logica combinatoria degli elementi, sia nel campo della scultura che di opere di natura bidimensionale. Molti dei suoi lavori prendono in esame il ruolo della superficie e del colore nel determinare un particolare ritmo visivo o nel definire un volume. Le sue opere mirano percettivamente a superare la staticità e il confine tra le forme. Negri ha esposto al MAC Museo d’Arte Contemporanea, Lissone; Museo Carlo Bilotti Aranciera di Villa Borghese, Roma; Casa Testori, Novate Milanese; Oratorio di San Lupo, Bergamo; Axel Pairon Gallery, Knokke; Crag Gallery, Torino; Smolka Contemporary, Vienna.
PIERLUIGI SCANDIUZZI
Pierluigi Scandiuzzi, Autoritratto, 2025, acrilico su tela, 15x10 cm
Pierluigi Scandiuzzi, E gli antenati ci stanno a guardare, 2025, acrilico e olio su tela, 100x80 cm
Pierluigi Scandiuzzi, Marzo 2025 (cuccioli), 2025, acrilico e pennarelli su tela, 50x40cm
Pierluigi Scandiuzzi, Samsara, 2025, acrilico su tela, 50x70 cm
I dipinti di Pierluigi Scandiuzzi (Padova, 1993), di natura squisitamente figurativa, nascono da una forte componente riflessiva e dal proprio vissuto personale, in cui gli avvenimenti autobiografici determinano in maniera frammentaria e spesso casuale i soggetti delle opere. I suoi lavori sono popolati da oggetti comuni di scarso valore, da elementi kitsch o abbandonati, dotati di un’inedita carica malinconica e struggente. In maniera antiretorica l’artista risponde così all’incomprensibile disordine degli accadimenti con una pittura pungente e amara, animata da un’ironia disfattista. Scandiuzzi ha esposto presso Fondazione Bevilacqua La Masa, Venezia; Osservatorio Futura, Torino; Italics, Monferrato; Moca, Brescia; Lunetta 11, ArtVerona; Tommaso Calabro Gallery, Milano; Rizzuto Gallery, Palermo; Gallerie Italienne, Parigi; Il Crepaccio, IG_show; Monitor Gallery, Roma.
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